Appartiene alla tradizione scozzese.
Simbolo di una ben definita identità culturale e
di valori come nobiltà, fierezza, virilità, eleganza, è uno dei tessuti
di maggior successo e diffusione sul mercato. L’origine della parola è
francese, “teretaine”, ad indicare un tessuto misto in lana e lino dal
distintivo “pattern” a quadri.
Per secoli
il tartan è stato esclusivamente impiegato dagli abitanti delle
Highlands scozzesi per confezionare il tradizionale “féile-breacan”,
un abito composto da una lunga striscia di tartan, una parte della quale
veniva avvolta in vita con una serie di elaborate pieghe, mentre la
rimanente parte veniva poggiata sulla spalla sinistra e aveva lo scopo di
riparare il corpo dal freddo e dalla pioggia. Il “feile-breacan” è
stato in seguito sostituito dal “féile-beag”, composto di due parti,
ossia il tradizionale gonnellino scozzese detto “kilt” e una stola
ornamentale, il tutto completato da una borsa fatta di pelli di capra o
tasso, detta “sporran”.
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Nell’inverno
2007 questo tessuto ha spadroneggiato dando vita ad abiti glamour, come
quello indossato da Sarah Jessica Parker a firma Alexander MacQueen, e ad
accessori irresistibili per le fashion victim, come le borse nate
dall’estro di Vivienne Westwood. Per il prossimo inverno fa capolino
nella mattinata ironica di Clips, nella collezione “Swinging London”
di Lorenzo Riva, dove anche gli stivali diventano di tartan, e negli shirt
di Blugirl. Senza dimenticare che anche le storiche All Stars Converse si
sono vestite di “tartan”.
Gli studenti di Polimoda non sono da meno. Si apre
presso la rotonda di Villa Strozzi, quest’ultima sede storica
dell’Istituto, la mostra “Italian Tartan”, visitabile sino al 27
marzo 2007 (orario 9.00 – 19.00). Sotto la supervisione del professore Johannes
Egler, i ragazzi del primo anno del corso in Design di Moda hanno
realizzato 15 capi donna con un tessuto tartan tutto particolare.
Si tratta
dell’Italian National Tartan. Il classico tessuto scozzese ha
adottato i colori della tradizione italiana, dando vita così ad una
stoffa unica al mondo, che vuole essere simbolo dell’integrazione
italiana in terra scozzese. Rosso, bianco e verde, come i colori della
bandiera italiana, ma anche nero e oro, colori simbolo dell’Impero
Romano, e azzurro, come il Mediterraneo e la maglia della squadra
nazionale. Il suo ideatore è Micheal Lemetti, stilista di origine
italo-scozzese, che lo ha lanciato nel dicembre 2004, in occasione del
quarantesimo anniversario del gemellaggio tra Firenze ed Edimburgo, e da
allora sta riscuotendo sempre maggiori consensi.
I ragazzi hanno dato libero
sfogo alla loro creatività. Attraverso l’arte del drappeggio, il
prezioso tessuto ha preso vita su manichini in capi innovativi e di
ricerca, dove il tartan – assoluto protagonista - è abbinato ad altri
materiali, quali la pelle, la seta ecc. 15 mini abiti, che lasciano
scoperte le gambe, nei quali linee morbide e arricciature iperfemminili si
abbinano alla linearità maschile delle plissettature tipiche del kilt.
Soluzioni originali con un taglio sartoriale: la creatività dei giovani
stilisti che si esprime attraverso le competenze tecniche professionali.
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