Rassegna Stampa
 
Notizie di Prato

(2025-05-14) Soldi mandati in patria dagli stranieri: Prato non è più ai vertici. Crollano le rimesse dei cinesi

La provincia pratese un tempo era nelle prime posizioni della classifica mentre adesso è uscita dalla top 10 e in Toscana è superata anche da Firenze e Pisa




Prima sorpresa: fuori dalla top ten italiana. Seconda sorpresa: terza nella classifica regionale. Ecco dove si colloca la provincia di Prato quando si parla delle rimesse che gli stranieri hanno inviato nei loro paesi d'origine nel 2024. Dunque il dato, che conferma il trend già instaurato negli ultimi anni, si consolida e l'area pratese non è più la capitale delle rimesse per un motivo semplice: i cinesi hanno quasi azzerato il volume trasferito attraverso i canali ufficiali tanto che a Prato, tra il 2014 e il 2024, gli invii si sono sgonfiati del 66 per cento. Si fa presto a descrivere l'andamento: il volume delle rimesse cinesi è passato, a livello nazionale, da 3 miliardi nel 2012 ad appena 4 milioni lo scorso anno. E' quanto emerge dall'analisi della Fondazione Leone Moressa che ha elaborato i dati della Banca d'Italia secondo i quali, lo scorso anno, gli immigrati hanno mandato a casa 8 miliardi 300 milioni di euro a cui però si aggiunge un ulteriore flusso, non certificato ma in ogni caso stimato, che porta il complessivo ad una cifra compresa tra 9 miliardi e mezzo e 12.
E mentre i cinesi sono praticamente spariti dai radar delle rimesse (quelle che lasciano traccia) tanto che, secondo i calcoli dei ricercatori, l'invio pro-capite sarebbe di un euro scarso al mese considerando una comunità composta da 300mila persone censite, ad avanzare sono i bengalesi con quasi un miliardo e mezzo di euro spedito a casa, seguiti da pakistani e marocchini con 600 e con 575 milioni.
La provincia di Prato non è tra le prime dieci per rimesse: nella classifica solo una toscana, Firenze, al quinto posto con 242 milioni di rimesse, il 2,9 per cento del totale, in calo dell'1,2 per cento rispetto al 2023. Sbaglia chi pensa che su scala regionale Prato svetta perché il suo posto è il terzo (dopo Firenze e dopo Pisa) con 66 milioni di rimesse, il 10 per cento dell'ammontare toscano, con una diminuzione del 12,5 per cento in confronto all'anno precedente e del 66 per cento nel decennio 2014-2024. Nessuna provincia in Italia ha registrato un arretramento così forte e anzi, quasi ovunque, il segno è positivo a dimostrazione di comunità straniere economicamente vivaci e radicate. Le province che segnano un calo delle rimesse nell'arco di dieci anni, sono undici compresa la capolista Prato e tra queste spicca con -49,6 per cento Nuoro, con -34 Enna e con -20,9 Rieti.
Capitale delle rimesse è Roma con oltre un miliardo di euro, seguita da Milano e da Napoli. Sul podio della classifica delle regioni ci sono, nell'ordine, Lombardia con 1 miliardo e 800 milioni, seguita da Lazio ed Emilia Romagna; la Toscana è quinta con 664 milioni, l'8 per cento del totale e in diminuzione rispetto al 2023.

Sulla vicenda intervengono Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, e Aldo Milone, dirigente di Forza Italia e già assessore: "Convincono poco i dati sul crollo delle rimesse estere, attenzione massima a riciclaggio e a nuove tecniche" il loro avvertimento. I due esponenti azzurri ricordano come, anche recentemente, Prato si stata indicata come base del riciclaggio di denaro sporco, non solo di cinesi ma anche di alcune mafie italiane, che avrebbero fatto un patto con cittadini cinesi per riciclare il loro denaro frutto di estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. "È evidente – proseguono Mazzetti e Milone – che hanno cambiato strategia e percorsi. Sembra che utilizzino i famosi ‘spalloni', come alcuni italiani diversi anni fa portavano soldi all'estero, in particolare in Svizzera, per conto di qualche ‘riccone' di casa nostra. Sicuramente, non bisogna abbassare la guardia rispetto al riciclaggio e ai nuovi sistemi volta per volta escogitati". (nt)

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