Prima sorpresa: fuori dalla top ten italiana.
Seconda sorpresa: terza nella classifica
regionale. Ecco dove si colloca la provincia di
Prato quando si parla delle rimesse che gli
stranieri hanno inviato nei loro paesi d'origine
nel 2024. Dunque il dato, che conferma il trend
già instaurato negli ultimi anni, si consolida e
l'area pratese non è più la capitale delle
rimesse per un motivo semplice: i cinesi hanno
quasi azzerato il volume trasferito attraverso i
canali ufficiali tanto che a Prato, tra il 2014
e il 2024, gli invii si sono sgonfiati del 66
per cento. Si fa presto a descrivere l'andamento:
il volume delle rimesse cinesi è passato, a
livello nazionale, da 3 miliardi nel 2012 ad
appena 4 milioni lo scorso anno. E' quanto
emerge dall'analisi della Fondazione Leone
Moressa che ha elaborato i dati della Banca
d'Italia secondo i quali, lo scorso anno, gli
immigrati hanno mandato a casa 8 miliardi 300
milioni di euro a cui però si aggiunge un
ulteriore flusso, non certificato ma in ogni
caso stimato, che porta il complessivo ad una
cifra compresa tra 9 miliardi e mezzo e 12.
E mentre i cinesi sono praticamente spariti dai
radar delle rimesse (quelle che lasciano traccia)
tanto che, secondo i calcoli dei ricercatori,
l'invio pro-capite sarebbe di un euro scarso al
mese considerando una comunità composta da
300mila persone censite, ad avanzare sono i
bengalesi con quasi un miliardo e mezzo di euro
spedito a casa, seguiti da pakistani e
marocchini con 600 e con 575 milioni.
La provincia di Prato non è tra le prime dieci
per rimesse: nella classifica solo una toscana,
Firenze, al quinto posto con 242 milioni di
rimesse, il 2,9 per cento del totale, in calo
dell'1,2 per cento rispetto al 2023. Sbaglia chi
pensa che su scala regionale Prato svetta perché
il suo posto è il terzo (dopo Firenze e dopo
Pisa) con 66 milioni di rimesse, il 10 per cento
dell'ammontare toscano, con una diminuzione del
12,5 per cento in confronto all'anno precedente
e del 66 per cento nel decennio 2014-2024.
Nessuna provincia in Italia ha registrato un
arretramento così forte e anzi, quasi ovunque,
il segno è positivo a dimostrazione di comunità
straniere economicamente vivaci e radicate. Le
province che segnano un calo delle rimesse
nell'arco di dieci anni, sono undici compresa la
capolista Prato e tra queste spicca con -49,6
per cento Nuoro, con -34 Enna e con -20,9 Rieti.
Capitale delle rimesse è Roma con oltre un
miliardo di euro, seguita da Milano e da Napoli.
Sul podio della classifica delle regioni ci sono,
nell'ordine, Lombardia con 1 miliardo e 800
milioni, seguita da Lazio ed Emilia Romagna; la
Toscana è quinta con 664 milioni, l'8 per cento
del totale e in diminuzione rispetto al 2023.
Sulla vicenda intervengono Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, e Aldo Milone, dirigente di Forza Italia e già assessore: "Convincono poco i dati sul crollo delle rimesse estere, attenzione massima a riciclaggio e a nuove tecniche" il loro avvertimento. I due esponenti azzurri ricordano come, anche recentemente, Prato si stata indicata come base del riciclaggio di denaro sporco, non solo di cinesi ma anche di alcune mafie italiane, che avrebbero fatto un patto con cittadini cinesi per riciclare il loro denaro frutto di estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. "È evidente – proseguono Mazzetti e Milone – che hanno cambiato strategia e percorsi. Sembra che utilizzino i famosi ‘spalloni', come alcuni italiani diversi anni fa portavano soldi all'estero, in particolare in Svizzera, per conto di qualche ‘riccone' di casa nostra. Sicuramente, non bisogna abbassare la guardia rispetto al riciclaggio e ai nuovi sistemi volta per volta escogitati". (nt)