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(2025-05-15) Carburanti, scattano (da subito) le nuove accise: il diesel costerà di più e la benzina di meno

Da oggi in vigore il decreto che riduce di 1,5 centesimi di euro al litro le accise sulla benzina e aumenta dello stesso importo quelle sul gasolio

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Il diesel costerà di più e la benzina di meno. Da oggi giovedì 15 maggio. Con un effetto sorpresa è sbarcato in «Gazzetta Ufficiale» nella tarda serata di mercoledì 14 maggio il decreto interministeriale firmato dal ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e da quello dell'Economia Giancarlo Giorgetti di concerto con i colleghi delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini e dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Un provvedimento che dà attuazione a uno dei decreti delegati della riforma fiscale (quello sulla revisione delle accise). Ma al di là dei tecnicismi, l'effetto è quello di aumentare di 1,5 centesimi di euro al litro le accise sul gasolio utilizzato come carburante e contestualmente di ridurre di 1,5 centesimi di euro quelle sulla benzina. Qui finisce la variabile fiscale. C'è ora da capire come sarà ammortizzata dalle singole compagnie e dalle stazioni di rifornimento.

Il riallineamento

L'effetto è immediato. Perché il decreto datato 14 maggio 2025 entra in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» e quindi da oggi giovedì 15 maggio. Di fatto, come spiega lo stesso decreto interministeriale, le aliquote di accisa sono rideterminate nella misura di 71,34 centesimi di euro per litro per la benzina e 63,24 centesimi di euro per litro per il gasolio. In sostanza, così si riduce una forbice che, prima dell'intervento, vedeva l'aliquota di accisa a 72,84 centesimi di euro per litro per la benzina e a 61,74 centesimi di euro per litro per il diesel. Numeri che agli automobilisti diranno ben poco ma che vanno nella direzione di un percorso di riavvicinamento graduale tra le due forme di prelievo sui carburanti. Riallineamento che, come sottolineato dalla riforma delle accise, è destinato a compiersi nell'arco di un quinquennio.

Sussidi ambientalmente dannosi

La matrice dell'intervento è quello della riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad). Proprio in una delle appendici del Psb (Piano strutturale di bilancio) approvato dallo scorso autunno si ricordava come la riduzione dei sussidi dannosi a livello ambientale di 3,5 miliardi prevista entro il 2030 nel quadro del Pnrr darà un contributo «rilevante» per la riduzione della perdita di gettito delle spese fiscali. Un percorso che, quindi, è ispirato anche a una logica di revisione del sistema di tax expenditures orientate in una logica di transizione green.

L'andamento dei prezzi

Tutta la manovra è quindi destinata a riequilibrare il sistema delle accise, con una preferenza per la benzina rispetto al diesel che è più inquinante. Nelle premesse al decreto dei quattro ministri, si sottolinea che «l'andamento dei prezzi medi di vendita ai consumatori finali della benzina e del gasolio impiegato come carburante nei due mesi solari precedenti l'adozione del presente decreto ministeriale, rispetto al prezzo medio degli stessi prodotti rilevato dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica nell'anno 2024 è stato pari a -3,75% per la benzina e pari a -3,87% per il gasolio». Questo perché, come messo in rilievo dal decreto delegato della riforma fiscale, la decisione sulla variazione sulle accise va effettuata proprio tenendo in considerazione l'andamento dei prezzi al consumo nei due mesi precedenti. Anche perché la forchetta lasciata in mano per ogni anno del quinquennio varia tra 1 centesimo e 1,5 centesimi a litro. Quindi, considerando il trend in discesa, la scelta è stata quella di posizionarsi sul picco più alto.

Risorse al trasporto pubblico locale

Per cosa saranno impiegate le maggiori risorse derivanti dalla revisione delle accise? Lo spiega l'articolo 3 del decreto dei quattro ministeri. «Le maggiori entrate derivanti dalle variazioni delle aliquote, al netto della quota di spettanza delle regioni a statuto speciale e Province autonome di Trento e Bolzano, «sono destinate all'incremento del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale» per il finanziamento del «rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale».

Il potenziale

Come spiegato da Gianni Trovati in questo articolo, al termine dell'allineamento si potrebbe arrivare a 1,1 miliardi di gettito aggiuntivo, che è la differenza tra 1,93 miliardi in più sul gasolio e gli 830 milioni in meno sulla benzina. Anche se dal conto andrà decurtato il gasolio impiegato in agricoltura e i biocarburanti, che manterranno l'aliquota ridotta. Mentre il contratto degli autoferrotranvieri richiederà a regime circa 500 milioni, ossia quasi la metà delle nuove risorse.


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